Quando si parla di difese l’immagine che mi viene in mente è quella dell’armatura dei cavalieri di un tempo. Da terapeuta assisto all’ingresso dei nuovi pazienti ed è come vederli sfilare con la loro bella armatura medievale. La difesa è un meccanismo che si impara tramite l’esperienza, che si instaura in noi senza chiederci il permesso e che ha una sua funzione: proteggere la nostra coscienza dall’indicibile ovvero dagli impulsi inaccettabili! La nostra coscienza soprattutto quando siamo piccoli fa fatica a tollerare una punizione o un’azione aggressiva, specie se proviene dalle nostre figure di riferimento e quindi iniziano a comparire i meccanismi di protezione della coscienza come la rimozione, la razionalizzazione, l’evitamento, la negazione solo per citare i più famosi.
Nella stanza di terapia si crea con il tempo e l’esperienza una dimensione in cui gli stimoli esterni non vengono vissuti in modo aggressivo, diventa un posto sicuro. La stanza è la parte tangibile di quel senso di sicurezza.
Si impara a sentirsi comodi sul divano del nostro terapeuta, che crea per noi un posto accogliente, con dei cuscini, delle piante. La cura è evidente e il paziente si può mettere comodo ed iniziare ad emergere dal proprio guscio protettivo. Lo studio rappresenta di fatto la relazione di cura o meglio la parte che il paziente tocca con mano.
Nella psicoterapia a domicilio cambia il setting ma la ricerca dello spazio sicuro resta invariato, si sceglie quindi con cura uno spazio comodo dove non si può essere disturbati e si inizia a tessere nella stanza prescelta la relazione terapeutica. Il paziente fa più fatica ad abbandonare la propria corazza protettiva in casa propria, talvolta la casa è custode di molti meccanismi di difesa. Anche solo la presenza dei propri familiari nelle stanze vicine può essere motivo di paura ed imbarazzo.
Ci vuole tempo per percepire la fiducia in sé stessi e nel terapeuta ma nel momento in cui si inizia a spogliarsi delle proprie paure la propria casa assume quel valore di luogo sicuro. La casa permette inoltre di osservare la vita della persona che chiede aiuto e le sue relazioni e mette in luce l’armatura di ogni membro.
Ma chiediamoci a cosa servono i nostri meccanismi di difesa! Servono a proteggerci e quando ci si sente al sicuro perdono di senso, dando valore e fiducia alla relazione.
Filomente
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